giovedì 30 aprile 2015

Come vedo l'immagine

Quando Galileo Galilei scrisse il suo “Dialogo sopra i due massimi sistemi”, le conoscenze per affermare con certezza scientifica che la terra era in realtà un globo erano già consolidate. Keplero e Copernico avevano da tempo fornito  solide basi teoriche e matematiche. La circumnavigazione del pianeta era stata portata a termine addirittura già da un secolo, grazie alla spedizione di Magellano. Eppure Galileo venne condannato dal Sant’Uffizio e dovette abiurare: la terra doveva restare piatta contro ogni evidenza scientifica.

Oggi sappiamo come funziona la percezione visiva, come l’occhio esplora le immagini, come reagiscono i neuroni.
Scanpath, heat-map, saccade, neuroni specchio ed altri termini, ormai comuni per chi si occupa scientificamente di comunicazione visuale, dovrebbero essere vocaboli che compaiono in ogni buon testo di composizione fotografica.

Invece siamo rimasti fermi alla regola dei terzi ed alla sezione aurea.
Una quantità enorme di immagini, tra quelle più famose e popolari, al punto di rappresentare veri e propri miti nella storia della fotografia, non rispetta alcuna delle regole classiche. Ciò non costituisce un problema per i più accreditati docenti di composizione fotografica, che illustrano le loro teorie semplicemente scegliendo solo esempi che le confermano.

“Eppur si muove”. La terra non è piatta.
La composizione non rende più forte un’immagine, ma tutte le immagini forti appaiono ben composte. In fondo è solo un cambiamento di prospettiva: si tratta di comprendere cosa gira intorno e cosa sta al centro.

“Come vedo l’immagine” rappresenta il tentativo di coordinare osservazioni e conoscenze ormai acquisite, riorganizzando elementi e relazioni in modo originale.
Il testo si occupa di percezione visiva ed apprendimento visuale, sviluppando riflessioni che coinvolgono varie modalità di lettura dell’ambiente reale e di quello rappresentato.

    Argomenti trattati:
•    La visione umana e la visione attraverso i media tecnologici.
•    La fotografia come arte del levare.
•    La fotografia come macchina del tempo e come piattaforma di teletrasporto.
•    Ipotesi e considerazioni su come funzionano l’apprendimento visuale e la comunicazione visiva.
•    Immagine e linguaggio fotografico: percezione, lettura, immedesimazione, denotazione, connotazione, natura della composizione, soggetti-simbolo, figure retoriche.
•    La consapevolezza del territorio attraverso la sua rappresentazione.
•    Fotografia analogica e fotografia digitale, no-game: sono cose diverse.

COME VEDO L’IMMAGINE
Autore: GABRIELE CHIESA
Editore: FONDAZIONE NEGRI - www.negri.it
Ia Edizione, 136 pagine, cm. 15 x 21
ISBN: 978-88-89108-54-3
Ebook disponibile su Google Play Books
Il volume cartaceo, Euro 9,60 inclusa la spedizione,
può essere ordinato direttamente all’autore: info@gri.it
oppure con un semplice pagamento PayPal a beneficio di tale indirizzo
avendo cura di precisare nella causale l'indirizzo a cui spedire il libro.

Come vedo l'immagine : libro sulla lettura, la composizione e la comprensione della fotografia e del linguaggio visuale

venerdì 9 gennaio 2015

Seminario FOTONOMIA su Ambrotipia e Ferrotipia: Firenze 21 e 22 febbraio 2015.

Fotonomia propone a tutti gli appassionati di cultura fotografica e delle tecniche fotografiche originarie, un seminario su AMBROTIPIA e FERROTIPIA che avrà luogo a Firenze nei giorni di sabato 21 e domenica 22 febbraio.
SEMINARIO FOTONIMIA su AMBROTIPIA e FERROTIPIA: Firenze 21 e 22 febbraio 2015

PROGRAMMA del SEMINARIO FOTONOMIA su AMBROTIPIA e FERROTIPIA

Sabato 21 febbraio ore 10:

Introduzione e presentazione dei partecipanti e dei relatori.

A senso unico: esemplari unici e rari in epoca di riproducibilità digitale - come le tecniche fotografiche storiche si rendono interpreti della contemporaneità (Barbara Cattaneo)

Conservazione e il restauro:
Il restauro conservativo degli ambrotipi (Tania Barbieri)
Il restauro conservativo dei ferrotipi (Viviana Goggi)

Pausa pranzo

ore 15.00 Ferrotipia e Ambrotipia (Gabriele Chiesa)

1) Tintype process
Esame diretto, osservazione collettiva e confronto di considerazioni su esemplari d’epoca.
1a) Varianti storiche di tintype: da “Melainotype” e “Ferrotype” alle “chocolate tintype”
1b) Formati e tipologie di confezione; coloritura; “Pennellograph”
1c) Tipologie di posa e di fondali; illuminazione; cenni alla fotografia ambulante
1d) Ferrotipia e chioschi automatici, la nascita del photobooth

2) Ambrotype process.
Esame diretto, osservazione collettiva e confronto di considerazioni su esemplari d’epoca.
2a) Ambrotipia e cenni alle principali varianti e “miglioramenti”, “Relievo Ambrotype”
2b) Tipologie di confezione e fondi di contrasto
2c) Ipotesi di confezionamento contemporaneo, test dimostrativo

3) Come vedo l’immagine
Ovvero: come funziona la percezione della realtà rappresentata,
la fotografia come esperienza di appropriazione ed intimo apprendimento individuale
3a) Cosa succede quando… proposta di alcuni test collettivi ed individuali
3b) Fenomeni e interazioni tra percezione, coscienza, conoscenza, ed emozione:
dal rapimento alla sostituzione di presenza
3c) Cosa è la fotografia per impressione positiva diretta.

Dalle 18.30 alle 19.30 circa si terrà l'assemblea annuale dell'associazione: tutti i soci sono invitati.
O.d.G. :
1) rendicontazione del primo anno di attività dell'associazione;
2) Discussione sui progetti futuri:
3) varie ed eventuali

Domenica 22 febbraio:

ore 10
Dimostrazione pratica e realizzazione di ambrotipi e ferrotipi:
Presentazione dei materiali, preparazione delle chimiche, ripresa. (Filippo Natali, Davide Nesti, Giuseppe Toffoli)

Pausa pranzo

ore 15
Operazioni di finitura: verniciatura, finissaggio, montaggio (Filippo Natali, Davide Nesti, Giuseppe Toffoli)

Il seminario terminerà alle ore 18

Il costo totale del seminario è di 90 euro
(80 euro per il seminario più 10 euro di quota associativa annuale).
Per ulteriori informazioni:
fotonomia.firenze@gmail.com, 3384474161 e Gruppo FaceBook Fotonomia