Nei libri di storia dei processi fotografici e sul web, nei siti di storia delle tecniche fotografiche, abbondano elenchi di tipologie fotografiche molto dettagliate.
Vi compaiono denominazioni decisamente peculiari e presso che sconosciute.
Compilare un elenco copiato da testi di riconosciuta autorità non è un
problema.
La questione è: che cavolo stai scrivendo (oppure , par altro verso,
vuoi farmi intendere)?
Le spiegazioni relative ai processi meno noti sono frettolose, superficiali e direi talvolta raffazzonate come frutto di intuizioni e/o indicazioni confusamente raccolte.
La realtà credo che consista nel semplice fatto che di alcuni processi non si sa in realtà praticamente nulla.
Talvolta chi si propone nel ruolo di "esperto" non ha nemmeno mai avuto modo di esaminare concretamente esemplari dei materiali di cui discute.
La SFEROTIPIA costituisce un esempio palese in riferimento a quanto sto considerando.
Chi può dire di averne avuta una in mano e di averla potuta esaminare?
Sul web ho trovato un solo ed isolateo cenno al fatto che si tratterebbe di una stampa per ingrandimento ottenuta co la proiezione attraverso un vetro sferico.
Si potrebbe obiettare che, dal momento che qualche descrizione riferisce di stampe al collodio ottenute per proiezione attraverso una sfera, non ne è rilevabile la specificità nel prodotto fotografico.
Se ci si riflette un po'... non si può ricavare nessuna immagine ragionevolmente leggibile, proiettando una figura su un supporto fotosensibile attraverso una "sfera di cristallo" (o vetro che sia) :-).
Non mi risultano reperibili risorse iconografiche relative a questo processo.
Provo a dire cosa penso: nessuno sa cosa è realmente una sferotipia.
Chi vuole divertirsi provi a cercare sul web "spherotype" ... ;-)
Personalmente ho imparato che un ottimo ed indiscutibile metodo di identificazione degli antichi processi fotografici è ritrovare un oggetto con timbro originale d'epoca che "dice cosa è".
Questa fortuna non mi è ancora personalmente accaduta con il processo SPHEROTYPE e dunque posso solo proporre ipotesi su due esemplari che posseggo e che "potrebbero essere".
Di certo non assomigliano a null'altro che abbia mai potuto vedere, nonostante abbia esaminato direttamente oggetti fotografici in numero e varietà che definirei enorme.
Oltre trent’anni fa mi sembra di avere visto una sferotipia con stampigliato appunto "sferotipia" e lo studio fotografico a casa di una signora allora ottantenne. Non avevo con me una fotocamera e non sottrassi il pezzo, sebbene me ne fosse venuta la tentazione ;-)
Dunque posseggo ora due soli esemplari di probabili sferotipi.
Ciascuno è realizzato con una coppia di vetri sottili, accentuatamente bombati,
e sigillati tra loro.
Il formato è praticamente il CDV e il procedimento appare molto simile alla ivorytype americana.
Il mio problema è ora: con che coraggio apro questi due pezzi?
D’altra parte mi dovrò prima o poi decidere, altrimenti non potrò mai studiare il procedimento a fondo.
La mia sfida è dunque al momento: cerchiamo insieme di identificare correttamente i processi fotografici di cui si è persa memoria? Ce ne sono diversi altri, misteriosi ed attraenti… per esempio il pannotipo.
Sul pannotype ho però ormai raggiunto una discreta competenza per esperienza diretta di osservazione.
Dunque propongo di iniziare una discussione proprio partendo dal procedimento per me più misterioso: la sferotipia o spherotype.
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Alla fine mi ho deciso di "guardare come sono fatti dentro" i due oggetti fotografici a cui accennavo qui sopra.
RispondiEliminaUno dei due presenta elementi in vetro saldamente incollati tra loro, pertanto ho deciso di soprasseredere.
Mi è invecece stato possibile smontarne un altro, un finissimo ritratto colorato di giovane donna.
Le due lastrine in vetro accoppiate erano leggermente incollate solo in due punti molto localizzati.
I risultati dell'osservazione sono stati sorprendenti: le scansioni sono di questo pezzo sono destinate al corredo iconografico del mio (e di Paolo Gosio) prossimo libro.
Prevediamo di chiudere nell'autunno 2011.
Non sono sferotipie. Sono una variante di ivorytype americana che finora non avevamo mai osservato.
Mi sto convincendo che il brevetto 1884 per "Spherotype" dei dagherrotipisti americani Albert Bisbee e Y.Day riguarda un processo a positivo unico al collodio che presenta similitudini con l’ambrotipia e con la melainotipia. Un diverso processo denominato "Sferotype" fu utilizzato per un brevissimo periodo intorno all’anno 1880. Ritengo che questo secondo processo, che richiedeva un particolare tipo di carta per trasferimento su vetro, sia compatibile con i due oggetti fotografici che sto considerando.
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