martedì 4 marzo 2014

Album Opening Carte-de-Visite



Il tema delle Carte-de-Visite da inserire come “Album Opening” è già stato affrontato nell’articolo
L’impiego di questi cartoncini fotografici fu prevalentemente popolare in area inglese ed americana, rimanendo marginale in Italia.
L’album fotografico di famiglia ebbe la funzione, a Fine Ottocento, di antologia e registro iconografico familiare. Rivolto anche alla consultazione da parte degli amici e dei conoscenti che potevano occasionalmente frequentare le mura domestiche, poteva essere esibito in occasioni di incontro e intrattenimento formale, come piccoli ricevimenti, pomeriggi con tè tra amiche, serate e festeggiamenti.
L’album doveva quindi servire da testimonianza e vetrina e spesso celebrava l’omologazione ai valori borghesi con il riconoscimento ai regnanti a cui era riservato il posto d’onore nelle pagine di apertura.
Gli album italiani potevano aprirsi con le figure dei membri della famiglia reale dei Savoia. Le famiglie più liberali si spingevano ad esporre anche il ritratto di Garibaldi.
Le vere e proprie “Opening CdV” realizzate includendo versi di circostanza nella composizione fotografica rimangono però circoscritte all’area anglosassone.  Nella fotografia, la breve poesia era spesso presentata da giovani fanciulle, bambini oppure simpatici cagnolini o gattini.


Il cartoncino CdV presentato in questo articolo è invece tipografico. Tuttavia il formato è espressamente previsto per l’inserimento in album e la sua natura è esattamente quella di Carte-de-Visite di apertura Album.

Il testo è di gusto che definirei gotico-romantico, con il un esplicito e quasi compiaciuto richiamo alla melanconia cimiteriale.

La letteratura e la poesia di quel tempo furono pervase per anni di questo languore che trova riscontro anche in fotografia, ostentando sguardi femminili trasognati e pose di abbandono struggente.

La prima ricorrenza del testo che ho potuto reperire è in "The Young emancipator, a free thought magazine", novembre 1878, pag.114.
L’autore risulta essere George Adcroft. Il brano è qui completo, mentre nel cartoncino CdV mancano le ultime quattro righe.

In “The Warwick Examiner and Times” di venerdì 21 settembre 1892, pag. 3, il brano compare nella forma ridotta e privo di firma, con il titolo “Verses for a Photo Album” ed il commento “The following verses are suitable to be given a place on the front leaf of a family photo album.”


INTRODUCTION TO THE CARTE DE VISITE ALBUM.

Within this Book your eye may trace
The well-known smile on friendship's face ;
Here may your wandering eyes behold
The friends of youth, the lov'd of old ;
And, as you gaze with tearful eye.
Sweet memories of the years gone by
Will come again with magic power
To charm the evening's pensive hour.
Some in this Book have passed that bourne
From whence no travellers return ;
Some who through the world yet roam
As pilgrims from their native home
Are here by Nature's power enshrined
As lov'd memorials of the mind.
Till all shall reach that happy shore,
Where friends and kindred part no more.

Then let us so live that when we're gone
And our portraits left to look upon
May it inspire our friends to say
We strove to tread in truth's bright way.

George Adcroft.

INTRODUZIONE ALL’ALBUM DELLE CARTE-DE-VISITE.

In questo libro il tuo occhio può rintracciare
Il ben noto sorriso di un volto amico;
Qui lo sguardo può vagare scorrere sugli amici
E ciò che osservi ti commuove.
Dolci ricordi degli anni passati.
L’ora nostalgica della sera tornerà ad
Affascinare col suo magico potere.
Alcuni in questo libro hanno oltrepassato
Il confine dal quale i viaggiatori non tornano.
Alcuni restano viandanti per le strade del mondo,
Pellegrini lontani dalla loro casa natale.
Eccoli qui custoditi dalla forza della Natura
E dall’amorevole ricordo della mente.
Fino a che tutti raggiungeremo il felice approdo
Dove gli amici ed i parenti non si separano più.

Viviamo serenamente fino alla partenza.
Lasceremo i nostri ritratti a chi li osserverà.
Che ispirino gli amici a riconoscere il nostro sforzo
di battistrada sulla luminosa via della verità. 

George Adcroft.

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